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Sintesi dossier su "Cuffaro e Miccichè", Cuffaro (sotto processo per favoreggiamento aggravato a Cosa Nostra)...

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Androssss
view post Posted on 6/11/2006, 22:12




IL PARLAMENTO ‘PRIVATO’ DI MICCICHE’
La XIV legislatura del Parlamento siciliano ha mosso i suoi primi passi: a distanza di
5 mesi dalle elezioni le sedute dell’Assemblea regionale siciliana sono state 20,
nessuna legge è stata ancora approvata ed il suo Presidente, Gianfranco Micciché, ha
già reso esplicito l’indirizzo da dare alla prestigiosa istituzione: scelte e modalità di
gestione, alcune già compiute e altre solo annunciate, rendono l’amministrazione
parlamentare, con il complesso delle sue strutture, asservita al suo presidente.
Micciché non svolge il proprio ruolo istituzionale al di sopra delle parti e, dietro una
sbandierata efficienza, pone a capo dell’amministrazione se stesso e gli uomini a lui
riconducibili. Nulla importa se questo ha comportato l’esclusione di importanti
competenze e in alcuni casi anche la mortificazione di professionalità.
Si è proceduto, com’è noto, alla sostituzione del Segretario generale, alla rotazione di
tutti i direttori e di circa 40 dipendenti senza che ciò abbia portato evidenti risultati
sul terreno dell’efficienza dei servizi soprattutto amministrativi.
L’amministrazione è divenuta dunque, a cominciare dal suo segretario generale e da
quanti rispondono al criterio di fedeltà, funzionale al presidente non già come figura
istituzionale ma come capo politico di un consiglio di amministrazione, l’ufficio di
presidenza.
Sarebbe giusto ed utile che Micciché facesse sapere quanti sono i componenti esterni
all’amministrazione facenti parte della segreteria del Presidente e chi sono; la sua
composizione risulta sotto le 20 unità di personale o siamo già andati oltre? Quanti
sono i giornalisti assunti dal Presidente? E’ vero che, in base ad un decreto già
firmato, si è già stabilito di avvalersi di professionalità esterne? Quali sono i
consulenti che si intende nominare o già nominati e a quali compiti assolverebbero?.
L’ufficio di presidenza, organo di governo interno del Parlamento, è il luogo dove
non vi sono ruoli politici di maggioranza e opposizione ma le contrapposizioni,
qualora ve ne fossero, si misurano sulla tutela degli interessi da perseguire. I deputati
espressione dell’opposizione, che siedono nell’ufficio di presidenza, divengono
funzionali ad uno schema di cogestione.
Abbiamo gia chiesto e continuiamo a chiederlo se il Vice Presidente, Lillo Speziale,
svolge la sua funzione a titolo personale o a garanzia dell’opposizione e con quale
pratica istituzionale.
Anche qui si impone chiarezza: vorremmo sapere quanti sono e chi sono i
componenti della sua segreteria e di tutti i deputati che siedono nell’ufficio di
presidenza. Ci sono mogli o parenti di deputati attuali ed ex come personale
comandato dalla Regione ?
Se è vero che è stato stabilito per decreto che i segretari particolari di ciascun
componente vengano raddoppiati. Sarebbe utile scoprire se è stato deciso di ricorrere
a consulenze esterne anche per i deputati dell’ufficio di presidenza. E poi è vero che
l’assegnazione dei fondi, destinati ai componenti l’ufficio di presidenza, non è più
vincolata e, dunque, avviene attraverso un fondo liberamente gestito dai deputati. Chi
controlla sulle scelte di destinazione di tali fondi?.
Tra i dubbi almeno una certezza emerge: in questo quadro è chiaro il perché la
vicepresidenza dell’ARS non è mai stata proposta all’onorevole Rita Borsellino
mentre risultava più funzionale giocare, ieri, sostenendo l’ipotesi lanciata dal
Presidente dell’ARS, sino a qualche giorno addietro, di una sua presidenza della
commissione Antimafia, organo privo di qualsiasi reale potere.
La Fondazione Federico II:
quanto costa, cosa fa e chi la dirige!
Istituita con legge regionale 44/96 allo scopo di diffondere la più ampia conoscenza
dell’attività dell’Assemblea e il suo patrimonio culturale costituisce, per l’ingente
patrimonio finanziario, uno dei punti nevralgici del sistema di potere consolidatosi
intorno al presidente.
Con una sede a Palermo in una prestigiosa via del centro, Via Garzilli, 36, la
Fondazione, per il triennio 2006-2008, dovrebbe ricevere dall’Ars 300.000,00 mentre
dalla Regione, per il triennio 2007-2009, come stabilito nella finanziaria regionale -
Tabella h - in discussione nelle prossime settimane, un importo di 153 migliaia di
euro.
A queste entrate vanno aggiunti gli introiti derivanti dal biglietto per visitare Palazzo
dei Normanni e la cappella palatina. Prezzo 5 euro variabili che, per migliaia di
visitatori all’anno, fanno una bella cifra. Anche se va detto che una parte residuale di
questi introiti, circa il 30%, viene destinata all’Assessorato ai BB.CC. e alla Curia.
A dirigere la fondazione, in qualità di Direttore Generale, è l’ex deputato Alberto
Acierno che, in ottemperanza all’art.16 dello statuto della fondazione, sarebbe stato
scelto perché facente parte del “mondo della cultura e della società civile, per alta
qualificazione accademica e/o professionale”.
A proposito di cultura molti in città si ricorderanno la trasmissione dal titolo “Quinto
elemento”, in onda su una tv privata. Da quella emittente e in aula l’onorevole
.Acierno si spese, e anche molto bene, per difendere gli interessi degli abusivi di
Pizzo Sella, meglio conosciuta come ‘la collina del disonore’ cementificata dalla
mafai. Fece persino stampare i manifesti in tutta la città per tutelare quegli interessi.
Sulla levatura cultura non c’è nulla da dire.
Da direttore generale lo stipendio ruoterebbe intorno ai 15.000 euro al mese.
Non male per chi, eletto nella precedente legislatura con il listino del presidente
Cuffaro, e avendo scelto di non candidarsi alle ultime elezioni regionali per aiutare
l’onorevole Micciche, oggi, si ritrova uno stipendio praticamente uguale a un
deputato e va in giro in auto blu. Il Presidente dell’Ars non poteva essere più
magnanimo di così.
Il consiglio di amministrazione della Fondazione, che vede tra i suoi componenti i
membri dell’Ufficio di presidenza, non poteva esimersi dal cogestire e pertanto si è
scelto di assegnare incarichi a soggetti riconducibili ai partiti dell’opposizione:
Gianfranco Zanna, quale coordinatore della convegnistica.
La Fondazione ha già da tempo proceduto ad assunzioni di personale per lo
svolgimento di mansioni relative all’accoglienza e visita del palazzo, naturalmente
per chiamata diretta, a queste sembrerebbe che se ne aggiungano altre: chi e per fare
cosa sarebbe interessante chiederlo al Direttore generale e al Presidente.
Vorremmo conoscere quanti sono sino ad ora gli assunti alla Fondazione e quali
criteri sono stati adottati nelle selezioni? Risultano tra i dipendenti parenti di
dipendenti dell’Assemblea regionale? E tra questi assunti figurano anche gli autisti
che oggi ricoprono tale ruolo fiduciario per Micciche? Ma tutti gli altri autisti
dell’Ars ?
Altrettanto interessante sarebbe conoscere il bilancio di questa fondazione.
Tra le spese, note perché pubbliche ma non certo quantificabili, c’è il periodico
Cronache Parlamentari, diretto da Cristina Lombardo, figlia del più noto onorevole
Turi Lombardo, in avvicinamento al centro destra.
Il periodico dedica i suoi editoriali all’amico deputato arrestato onorevole Giovanni
Mercadante, “messo alla gogna”, così leggiamo, perché sottoprocesso per mafia.
Naturalmente la Fondazione garantisce tanta pubblicità ai quotidiani regionali per
propagandare i suoi eventi. Chissà, nel bilancio fantasma della Federico II, quanto
costano le spese pubblicitarie dei giornali siciliani….
Il senatore Dell’Utri per un’ altra Fondazione?
Il Presidente Miccichè ha conferito l’incarico, senza alcun compenso, al senatore
Marcello Dell’Utri perché si occupi specificamente della tutela e di una migliore
valorizzazione del patrimonio librario conservato nella biblioteca dell’ARS.
Vorremmo sapere se, nonostante il senatore Dell’Utri svolga il suo ruolo
gratuitamente, si è contestualmente messa in cantiere la costituzione di una
Fondazione, magari da allocare in sedi da ristrutturare di proprietà dell’ARS, come il
complesso monumentale della Chiesa dei Santi Elena e Costantino.
Questa fondazione si occuperebbe solo del patrimonio librario dell’ARS, o anche di
parte della Biblioteca centrale o di entrambi ?
Il Palazzo dei LAVORI.
Occorrerebbe sapere se sono già cominciati e quanto costeranno i lavori di
ristrutturazione nell’appartamento privato del Presidente che, per lungo tempo, era
rimasto inalterato nella sua destinazione originaria, anche per ciò che attiene gli
arredi. E’ vero che l’onorevole Miccichè ha intenzione di conferire un incarico
all’ingegnere Antonino Bevilacqua per occuparsi dell’arredamento dello studio del
Presidente secondo i suoi gusti?
Tra le opere annunciate ci sarebbe persino il trasferimento dell’aula da Sala d’Ercole
alla Sala Duca di Montalto, consentendo così di intervenire sulla prima e, magari, in
questo modo provvedere alla definitiva rimozione dall’aula dei banchi dei deputati
opera del Basile. Sarebbe forse il caso che la Soprintendenza dicesse cosa pensa in
proposito qualora dalle parole si passasse ai fatti.
Ma quanto ci costa la POLITICA!!
alcune voci dal bilancio interno 2006:
Il capitolo rappresentanza relativo alla Presidenza dell’Assemblea fissa a 260.000,00
euro l’importo per il triennio sino al 2008 destinato a cerimonie e onoranze, mentre
per contributi, elargizioni e beneficenza l’importo sempre per il triennio è di
120.000,00 euro.
I deputati, per la parte relativa alle missioni, godono di un fondo complessivo di
400.000,00 euro il cui utilizzo è autorizzato dal presidente. Sarebbe utile conoscere le
destinazioni in ragione dei compiti istituzionali che sono stati assolti dai deputati
partiti per “missione”.
Nel capitolo attività istituzionali c’è un contributo di 70.000,00 euro da destinare
all’Intergruppo per i diritti umani e civili creatura dell’onorevole Fleres e per
l’Associazione Parlamentare di amicizia Italia-Tunisia pensata dall’onorevole
Mimmo Turano.
Al capitolo servizi informatici e banche dati, settore diretto dal dottore Savona, che
ricopre anche l’incarico di componente del cda della SISPI, sono previsti, fino al
2008, finanziamenti annui fino a 1.340.000 euro.
Vorremmo sapere quale società gestisce il software del parlamento e se, tra gli
incarichi assegnati per queste funzioni, vi sarebbe la società SAP. Chi è titolare di
questa società ? Altrettanto necessario sarebbe conoscere l’importo che, in ragione di
una stipula contrattuale, l’Ars corrisponderebbe alla Sap.
Sembrerebbe profilarsi, infine, attraverso l’adozione di provvedimenti amministrativi,
la scelta di assegnare al servizio informatico anche la sicurezza del parlamento.
Analoga scelta fu adottata negli anni ’90, durante i quali fu avviata un inchiesta della
Magistratura e della Corte dei Conti.
Come si fanno i concorsi?
Sembrerebbe imminente l’espletamento di concorsi già indetti e relativi ai posti di
funzionario parlamentare, stenografo, stenodattilografo, documentarista,
programmatore. E se, nella logica privatistica di gestione del parlamento, si pensasse
persino di modificare i criteri per l’espletamento dei concorsi?
Sarebbe davvero inquietante se lo schema a cui si mira fosse quello di una
riabilitazione della presenza politica tra le figure previste in seno alle commissioni
esaminatrici. Se questo divenisse l’obiettivo a cui giungere verrebbe meno qualunque
elemento di garanzia e a quel punto sarebbe chiaro chi decide e per chi.
IL GOVERNO PARALLELO DI CUFFARO
SICILIA PATRIMONIO IMMOBILIARE SPA
A livello nazionale fece scandalo l’idea di creare una società che potesse svendere il
patrimonio immobiliare dello Stato per fare cassa. L’operazione del governo
Berlusconi venne bloccata in extremis grazie alla mobilitazione dell’opinione
pubblica.
In Sicilia, lo scorso giugno, il governo Cuffaro ha costituito la Società mista
“SICILIA PATRIMONIO IMMOBILIARE Spa”, per il 75% della Regione Sicilia e
per il 25% del socio privato “Partners Sicily Properties scrl”, una società cooperativa
a responsabilità limitata con la quale a marzo è stato stipulato un contratto di servizio
per l’affidamento delle attività di supporto all’avviamento e la messa in regime.
L’obiettivo ufficiale della neo società mista è “valorizzare, trasformare e
commercializzare beni immobili non destinati ad uso assistenziale”.
Ma come e con quali regole verrà gestito il nostro patrimonio immobiliare? Di sicuro,
come chiarisce l’oggetto sociale, la Spa si occuperà dei beni della Regione, delle
“aziende ospedaliere, delle Asl, delle Ipab e degli enti e organismi di diritto pubblico
vigilati e finanziati dalla Regione Siciliana”.
A questo scopo è già stato costituito un Fondo comune di investimento immobiliare
e, il 29 agosto scorso, è stato pubblicato un bando di gara europeo per la selezione di
società già qualificate nel settore. E’ in corso la preparazione delle offerte da parte dei
cinque raggruppamenti ammessi dopo la fase di pre-qualifica.
E’ di pochi giorni fa la notizia che il censimento già effettuato dalla Psp ha
individuato: 238 fabbricati, 273 terreni e 934 boschi.
“Da un primo esame dai dati – ha spiegato Cosimo Aiello, capo del servizio Tesoro
della Regione – è emerso un incremento delle superfici, che non erano state calcolate
correttamente o di cui non esisteva rilevazione. Allo stato attuale sui fabbricati
possiamo calcolare un incremento di 300 milioni di euro”.
Nel DPEF 2007-2011 della Regione viene ulteriormente chiarita la ‘mission’ della
Spa: “Il processo di valorizzazione produrrà un impatto economico-finanziario per il
bilancio della Regione di sicuro interesse. Infatti, già nell’esercizio finanziario 2006,
nell’ambito della prima fase del processo, è prevista la contabilizzazione di un
introito di circa 300 milioni di euro, connessa all’operazione di finanza immobiliare
strutturata e al termine dell’esercizio in corso sarà definito l’iter che consentirà
l’avvio del processo di sviluppo e dismissione, sia pure in via residuale e riferito
a beni non strategici, che consentirà la realizzazione di altre e più significative
risorse straordinarie da destinare al sistema sanitario regionale”.
Quali sono i beni non strategici? Chi stabilisce i beni immobili da dismettere? La
Regione venderà i suoi immobili per coprire il buco della sanità?
A capo del Consiglio di gestione della ‘Sicilia Patrimonio Immobiliare Spa’ siede il
professore ordinario di Economia aziendale dell’Università di Palermo, Carlo Sorci.
Nel suo curriculum anche un posto del Cda del Credito siciliano.
Amministratore delegato è il funzionario del Dipartimento regionale Finanza e
credito, Giuseppe Zanca. E’ lo stesso ingegnere Giuseppe Zanca che risulta
amministratore delegato della Ge.Fi. –Fiduciaria Romana Spa, società che si occupa
di gestione di patrimoni immobiliari, ristrutturazioni edili e sistemi informativi per
gestire patrimoni immobiliario?
Del consiglio di gestione fanno parte Paolo Angius. E’ lo stesso Paolo Angius che
risulta componente del Cda dell’aeroporto Vincenzo Florio di Trapani nel quale siede
anche Fabrizio Bignardelli?
Ed ancora Aldo Marcurti, dirigente generale del Servizio politiche sviluppo
territoriale del Ministero dello Sviluppo Economico che lavora in stretto accordo con
Sviluppo Italia, e Nicola Colabella, già direttore generale della Banca del Popolo di
Trapani, vicedirettore della Banca Nuova di Palermo.
Nel consiglio di sorveglianza ci sono alcuni funzionari regionali: l’avvocato
Giovanni Figlia Carapezza (dirigente dell’ufficio legislativo), Filippa Maria
Palagonia (in servizio alle Entrate del Tesoro e operazioni finanziarie).
Sempre nel consiglio di sorveglianza figura il torinese Alberto De Gregorio, che
risulterebbe anche nel Cda del Museo Egizio di Torino, della Co.g.ard, una
cooperativa di garanzia e consulenza con sede a Torino, e nel collegio dei revisori dei
conti dell’Agenzia Piemonte Lavoro.
SICILIA E-INNOVAZIONE SPA
All’articolo 4 della legge regionale di riforma sul lavoro appena varata si legge che
“l’Agenzia regionale per l’impiego e la formazione professionale è autorizzata ad
affidare risorse statali e comunitarie all’uopo stanziate anche alla società a
partecipazione pubblica ‘Sicilia e-innovazione spa’ per la compiuta attuazione della
borsa continua nazionale del lavoro nonché per l’implementazione dei servizi
pubblici per l’impiego ed il rafforzamento degli uffici periferici dell’assessorato
regionale del Lavoro”.
La società, costituita nel giugno del 2005, al momento è inattiva. Il consiglio di
gestione risulta, però, già nominato. Il presidente è Francesco Trapani. Tra i
componenti ci sono il docente universitario di Ingegneria Salvatore Gaglio,
agrigentino, e Fulvio Calogero Reina, nato a Casteltermini, in provincia di
Agrigento.
Nel consiglio di gestione, inoltre, risulta Orazio Miloro, messinese, considerato
uomo vicino all’ex sindaco Giuseppe Buzzanca.
Nel consiglio di sorveglianza, infine, i dirigenti regionali Vincenzo Emanuele,
Benedetto Mineo, Gaetano Scaravilli e Francesco Castaldi.
IL CERISDI DI MANNINO
Il Cerisdi dovrebbe essere “la punta di diamante nella formazione manageriale del
settore pubblico e privato” siciliano.
Il Centro Ricerche e Studi Direzionali di castello Utveggio è un’associazione
costituita nel 1988 su iniziativa della Regione, sotto l’egida del ministero per gli
Interventi straordinari del Mezzogiorno.
Istituito per volontà dell’allora presidente della Regione siciliana, il potentissimo
Rino Nicolosi, annovera, tra i componenti del comitato scientifico che diedero via al
progetto, nomi di prestigio come Massimo Severo Giannini, Sabino Cassese, Claudio
Demattè, Vincenzo Fazio. L’obiettivo è quello di fare ricerca e formazione con
metodologie innovative per preparare i manager delle imprese e della pubblica
amministrazione in Sicilia.
Oggi, presidente del Cerisdi è un altro ex potente Dc tornato nell’agone politico dopo
una luna parentesi giudiziaria: Calogero Mannino. Vorremmo sapere se il neo
senatore, oltre al lauto compenso da parlamentare, percepisce anche una retribuzione
al Cerisdi. Qualche mese fa, Mannino si è lamentato pubblicamente, con il suo ex
delfino Cuffaro, di avere bisogno di cospicui finanziamenti e minacciò, se non li
avesse ottenuti, di mollare la gestione dell’ente.
Ma siamo in tempi di ristrettezze e il governo Cuffaro è stato costretto a stabilire
anche per il Cerisdi il taglio del 10% delle risorse, inserito nell’ultima finanziaria
regionale.
Nella tabella H, che riguarda i contributi ad enti e associazioni, le somme per il
Cerisdi vengono dunque ridotte (si passa da 450 a 405 mila euro per le spese di
funzionamento, da 180 a 162 mila euro per il premio ‘Bonsignore’, da 550 a 495 mila
euro per il perfezionamento e l’aggiornamento del personale).
Ma se una mano toglie, ce n’è un’altra che può dare. Così, nel progetto di legge sulla
riforma del lavoro Cuffaro si ricorda dei ‘desiderata’ di Mannino, opportunamente
sostenuti anche da Angelino Alfano, che fa mettere nero su bianco una proposta ad
hoc per il Cerisdi.
All’articolo 19 della riforma sul lavoro si concede al Cerisdi “l’affidamento diretto di
attività, opere e servizi, anche finanziate con risorse comunitarie” e l’organizzazione
di un “corso-concorso” selettivo di formazione, ovvero un master di alta
specializzazione riservato a brillanti laureati siciliani che potranno usufruire di una
corsia preferenziale nelle assunzioni alla Regione.
Sarà il presidente della Regione, con proprio decreto, a stabilire le procedure
attuative, le modalità di svolgimento del corso-concorso al quale vengono riservati,
sul complesso dei posti da dirigente disponibili, una misura non inferiore al 30 per
cento. Così come sarà Cuffaro a decidere i criteri per la composizione della
commissione e le modalità di svolgimento delle selezioni.
Nel suo consiglio di amministrazione siedono Giacomo Terranova, segretario
provinciale di Forza Italia, Pietro Passariello, consigliere comunale dell’Udc,
Stefania Terzo, ex assessore al Comune di Monreale nella giunta di Salvino Caputo
(AN).
SVILUPPO ITALIA SICILIA
Sviluppo Italia Sicilia opera per cogliere e valorizzare le singole vocazioni territoriali,
lavorando in stretta sinergia e interazione con le Istituzioni e con le Amministrazioni
locali. La società - risultato della fusione per incorporazione di Sviluppo Italia Sicilia
in Bic Sicilia - ha raccolto l'esperienza e le competenze di entrambe le società nei
servizi a sostegno dello sviluppo territoriale, nella creazione e consolidamento
d'impresa, nell'assistenza tecnica alla Pubblica Amministrazione anche attraverso la
gestione di fondi comunitari, nazionali e regionali. Sviluppo Italia Sicilia è un Centro
Europeo di Impresa ed Innovazione riconosciuto dall'Unione Europea, che le ha
assegnato il relativo logo comunitario di qualità.
Amministratore delegato è il manager Vincenzo Paradiso. Per lungo tempo ha
lavorato al Cerisdi. Risulta vicino a Comunione e Liberazione. E’ stato indagato
nell’inchiesta sui mandanti esterni della strage di via D’Amelio. A lui, quando era in
servizio al Cerisdi, avrebbe telefonato il boss Gaetano Scotto, condannato
all’ergastolo per la strage. La sua posizione è stata archiviata.
RISCOSSIONE SICILIA SPA
La riscossione delle tasse in Sicilia è un tema da sempre delicato. E’ stata il feudo di
arricchimento e potere dei fratelli Nino e Ignazio Salvo. Adesso, sarà gestita da una
società mista, la ‘RISCOSSIONE SICILIA SPA’, istituita con l’articolo 2 della legge
19 del 2005.
Il Dpef 2007-2011 della Regione Sicilia chiarisce che, dal 1° ottobre 2006, la
riscossione dei tributi in ambito regionale sarà effettuata dalla Riscossione Sicilia
S.p.A, di proprietà della Regione siciliana per il 60% e dell’Agenzia delle Entrate per
il 40%.
La riforma risponde all’esigenza di riportare in mano pubblica il controllo diretto
sull’attività di riscossione.
Il presidente del Consiglio di amministrazione della società designato è Domenico
Sudano, autorevole esponente dell’Udc di Catania ed ex segretario regionale del
partito. Condannato con rito abbreviato ad un anno e quattro mesi di reclusione, nel
novembre del ’95, per abuso d’ufficio. Coinvolto in diverse inchieste e sospettato per
voto di scambio. Su di lui perfino Gianfranco Fini pose un veto come personaggio
non candidabile.
Sudano risulta in buona compagnia. Nel Cda un posto è stato riservato anche a
Stapino Greco, personaggio noto al sottobosco della politica e alle indagini
giudiziarie.
Primo dei non eletti nelle liste di Forza Italia nel 2001, poi transitato nell’Mpa. E’
stato presidente del Ciem, ex componente del Cda del Cerisdi ed ex commissario
straordinario dell’Ente Fiera del Mediterraneo. Con la sua gestione la Fiera del
Mediterraneo, ha ottenuto il vertiginoso aumento della voragine del buco in bilancio e
un’inchiesta giudiziaria, ancora in corso, sulla malagestione dei fondi a causa dello
spropositato aumento dei costi per presunte missioni, dalla Russia a New York, spese
di rappresentanza, consulenze, attività promozionali e assunzioni mentre i bilanci
dell’ente non venivano approvati ed i contributi per i lavoratori non venivano versati.
Per il momento, il crac dell’ente Fiera gli ha già fruttato una condanna della Corte dei
Conti al pagamento di un multa di 300mila euro.
Nel Cda figura poi Giuseppe Catania, pubblicitario, esponente di Forza Italia vicino
a Marcello Dell’Utri. Nel 2001 è eletto deputato regionale. Per lui non un solo voto di
preferenza, ma un posto nel listino del presidente. Alle ultime elezioni regionali
intende conquistare il seggio all’Ars. La città viene invasa dai suoi manifesti
elettorali.
Ma, all’ultimo minuto, arriva un contrordine: tutti devono contribuire al trionfo di
Miccichè. Giuseppe Catania si fa da parte ed il sacrificio non viene dimenticato.
Anche per lui c’è un posto nel Cda di Riscossione Sicilia, con annesso relativo
compenso. A loro la Sicilia assegna la riscossione delle tasse e la gestione di dati
sensibili riguardanti l’intera popolazione dell’isola.
UN DIPARTIMENTO PER FAUSTO SPAGNA
Si chiama ‘Dipartimento architettura e arte contemporanea’, ed è stato creato con una
delle ultime leggi approvate dal precedente governo Cuffaro.
Un’altra nuova struttura che si dovrà occupare di valorizzare il patrimonio artistico
dell’isola.
A capo di questo organismo è stato messo Fausto Spagna, ex sindaco di Siracusa, ex
deputato regionale, protagonista della caduta del governo Capodicasa. Lascia i
Popolari, transita con Democrazia europea di Sergio D’Antoni, oggi gode della
fiducia di Cuffaro.
Nel giugno del 2005 il presidente gli ha conferito l’incarico di Dirigente generale del
dipartimento regionale Cooperazione, firmando, il mese successivo, il contratto
individuale di lavoro.
Adesso c’è un nuovo progetto, ancora tutto in itinere. Anche in questo caso, non
mancano i dubbi sulla necessità di creare l’ennesimo organismo e sul rischio che sia
soltanto un duplicato di uffici pubblici già esistenti.
Dubbi confermati dalle prime dichiarazioni rese da Spagna. “La sede dovrebbe essere
dentro l’assessorato. Ed anche i compiti sono tutti derivati da quella direzione” ha
ammesso candidamente parlando con il Giornale di Sicilia lo scorso 8 ottobre.
Di sicuro Spagna afferma di potersi occupare di “acquistare opere d’arte e beni
immobili di particolare pregio” anche se prima dovrà avere il via libera da una
“commissione di valutazione”.
Il budget iniziale, per il 2006, sarebbe di un milione di euro per “avviare gli uffici e i
primi lavori”. Per il 2007 è ancora tutto da decidere.
La struttura, poi, dovrà avere anche del personale, ancora da quantificare.
“In linea di massima – ha detto sempre Spagna – si potrà contare su altri 600mila
euro”.
Il programma: “Tutto sarà più chiaro dopo un incontro con l’assessore Leanza” ha
concluso senza alcun timore Spagna.
:Sicilia: :Com..:
 
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Alby6699
view post Posted on 7/7/2008, 11:45




Bell'articolo... complimenti! Potresti darmi notizie su Turi Lombardo? Se rammento bene, fu accusato di avere commissionato l'omicidio di un deputato dell'ARS, ma forse mi sto confondendo... :wacko:
 
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1 replies since 6/11/2006, 22:12   5742 views
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